Popolazione
1. Nel 2030 gli abitanti della Valle d’Aosta sono 130.000, una situazione di sostanziale stabilità nell’ultimo decennio. Il 51% è costituito da donne e il 49% da uomini. Il numero degli stranieri residenti è di 7.500, in leggera diminuzione rispetto agli 8.200 del 2016. Nel decennio 2020-2030 sono state rilasciate in Valle 4.000 nuove cittadinanze a stranieri
che ne hanno maturato i diritti.
2. L’età media della popolazione residente è di 46 anni, un dato che indica, negli ultimi dieci anni, un rallentamento della precedente tendenza ad un rapido progressivo invecchiamento della media, che aveva raggiunto i 45 anni già nel 2017. La speranza media di vita ha raggiunto gli 85 anni. Le politiche di attivo sostegno alla famiglie hanno portato ad un incremento della natalità dopo il crollo degli anni fra il 1990 ed il 2016.
3. Sono state definite e sono in corso di attuazione incisive politiche di sostegno ai genitori per la cura dei figli, con particolare attenzione, in tutta la Valle, all’estensione e qualificazione degli asili nido e dei servizi integrati offerti dalle Tate familiari. Parallelamente si sono attuate forti riduzioni delle rette a carico delle famiglie, calibrate in base al reddito e al numero di figli. Tramite diversi accordi è stato possibile implementare nuovi strumenti di conciliazione tra i tempi di cura della famiglia e i tempi di lavoro.
4. E’ stata avviata In via sperimentale apertura di alcuni asili gratuiti nelle vallate laterali soggette a fenomeni di spopolamento. Tale sperimentazione sta innescando una inversione di tendenza del trend demografico negativo.
5. Anche sulle politiche di genere è stato esteso l’intervento perequativo, antidiscriminatorio e promozionale del ruolo della donna nella società, a partire da una strategia condivisa. Queste azioni hanno portato ad un sostanziale aumento delle donne in politica e nei punti decisionali, una vera concertazione lavoro- famiglia, una politica sanitaria più attenta al genere e una riduzione dei casi di violenza.
E’ ancora rilevante il problema dei rifugiati. Tutti i CAS sono stati chiusi e sostituiti con il più efficiente modello degli SPRAR. Si consolida il fenomeno dei “rientri volontari” di immigrati dal Sud del mondo di maggiore anzianità, che alimentano i processi di riscatto e di modernizzazione delle loro terre di origine. Le terze e quarte generazioni, grazie anche allo “Ius soli” rimangono invece stabilmente nelle nostre comunità.
Economia
6. Nel 2030 risulta avviata da un decennio una riconversione dell’economia valdostana secondo i principi dello sviluppo sostenibile, autocentrato, il più possibile circolare e fortemente digitale, definiti nella “Concezione economica per la Valle d’Aosta” approvata dal Consiglio regionale. La Concezione è scaturita da una elaborazione partecipata a cui hanno contribuito, oltre che i pubblici amministratori, anche le organizzazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali, l’Università della Valle d’Aosta e il coordinamento delle società del Terzo settore. E’ la visione di una economia “civile” la cui efficacia non si misura con il Pil (Prodotto interno lordo), ma con il BER (Indice di Benessere regionale).
7. Il miglioramento della rete dei trasporti fra la Valle e i territori vicini, le politiche di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e alla qualità dei loro prodotti hanno consentito un incremento del 30% delle esportazioni, con risultati significativi in particolare nell’agroalimentare.
8. La scelta di mantenere la Cva come società pubblica e la ridefinizione della sua “mission” con l’introduzione del Bilancio Sociale le hanno consentito di diventare la più importante struttura di servizio a supporto dell’autonomia energetica dei valdostani, attraverso l’implementazione di reti elettriche private alimentate da fonti rinnovabili, l’auto-consumo, lo scambio e la distribuzione di energia all’interno degli edifici, tra aziende limitrofe, nei consorzi industriali, all’interno dell’amministrazione pubblica.
9. Finaosta ha assunto progressivamente un ruolo sempre più propulsivo, diventando il principale fulcro finanziario per il sostegno alle imprese ad alto tasso di innovazione e occupazione per unità di fatturato.
10. Grazie al rapporto privilegiato con l’Università valdostana ed i principali centri di ricerca nazionali ed europei (progetto “Uniricerca”) Finaosta è diventata anche il catalizzatore di nuove esperienze di sperimentazione industriale legata al territorio e alle specifiche esigenze della Valle d’Aosta.
Agricoltura
11. La tendenza ad un progressiva riduzione delle superfici agricole è stata invertita. Nel 2030 si registra una estensione del 10% della superficie coltivata rispetto al 2016, in gran parte destinata all’agricoltura biologica. Questo risultato è stato reso possibile, in particolare, da una forte ri-articolazione dei fondi destinati allo sviluppo territoriale e ad una sburocratizzazione dell’accesso ai Programmi di Sviluppo Rurale. Anche l’AGEA, profondamente riformata dal governo nazionale, a innovato le procedure e l’integrazione con la Regione. E’ ripresa la produzione di cereali tradizionali come la segale e l’orzo ed un significativo sviluppo ha avuto la coltivazione di piante officinali.
12. I capi bovini nel 2030 sono 35.000, i caprini 5.000, una sostanziale stabilità dopo alcuni anni di sensibile arretramento.
13. Per incoraggiare la coltivazione di foraggio e la sua conservazione è stata avviata da un quinquennio una sperimentazione di essiccatoi comunali per il fieno.
14. Sono stati creati in tutte le vallate dei centri di compostaggio comunitario per il trattamento degli scarti di agricoltura, rifiuti organici e piccoli quantitativi di letame. In tutti i villaggi della Valle si è incentivata l’installazione di compostiere elettromeccaniche per il trattamento dei rifiuti domestici che non devono più essere trasportati in centri di trattamento lontani. Il trattamento decentrato dei rifiuti biodegradabili ha consentito di ridurre in modo drastico la percorrenza e la frequenza dei viaggi per il trasporto dei rifiuti con positive ricadute su costi ed inquinamento.
15. E’ migliorata la qualità della fontina DOP anche attraverso più rigorosi controlli per evitare l’utilizzo di foraggi non autoctoni. In particolare è stata realizzata una anagrafe digitale, integrata a quella del Catasto Rurale, per il controllo del rapporto fra la superficie aziendale, i capi allevati e i prodotti ottenuti.
16. La produzione di fontina d’alpeggio è stata valorizzata rispetto a quella di “stalla” con una specifica certificazione portata a conoscenza dei consumatori.
17. Il numero di orti e pollai familiari nel 2030 è raddoppiato rispetto a quello registrato dal censimento comunale appositamente effettuato nel 2018 per un rilevamento della situazione.
18. L’incremento della produzione ortofrutticola e viti-vinicola è del 20%.
19. L’incremento del 20% si registra anche per le aziende agrituristiche.
20. Sono nati dei nuclei familiari che applicano la “permacoltura”, piccoli insediamenti agricoli che, abbinando agricoltura biologica e bioedilizia, sono in grado di mantenersi autonomamente e funzionare con un basso consumo energetico.
21. Il tradizionale “Marché au Fort” che si svolge a Bard nella prima settimana di ottobre si è ampliato e specializzato fino a diventare una importante fiera-mercato annuale riservata alla produzione agricola valdostana di qualità.
22. La legge sulla “Conservazione e gestione delle risorse-forestali” ha aperto nuove opportunità imprenditoriali, incrementando il valore economico dei prodotti boschivi, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e di tutela ambientale. Sono aumentate, nel contempo, le condizioni di salute del patrimonio forestale e la fruibilità turistica.
Industria e artigianato
23. Anche grazie alla maggiore autonomia tributaria della Regione, è stato possibile riconfigurare e potenziare le agevolazioni e gli incentivi alle imprese, indirizzandoli, in particolare, verso i settori strategici della riqualificazione edilizia, della green economy, delle piccole e medie imprese di alta qualità e non inquinanti, verso quelle imprese ad alta valenza occupazionale, quelle dell’eccellenza alimentare, del turismo innovativo, della produzione culturale e dell’ICT, ovvero delle Tecnologie per la Comunicazione e l’Informazione.
24. Un grande impegno è stato profuso per aumentare e qualificare l’utilizzo dei fondi europei (Fse,Fesr e Fears) riorientati per raggiungere gli obiettivi indicati nella “Concezione economica per la Valle d’Aosta”, con periodici momenti di approfondimento e di consultazione con la popolazione.
25. Nel 2021 ha preso il via il progetto “UniRicerca” che , in una logica di rete tra competenze universitarie e di ricerca industriale avanzata, coordinate da Finaosta, ha cominciato a produrre studi e progetti nei settori economici strategici per la Valle d’Aosta. In vari casi ci si avvale anche della collaborazione delle eccellenze valdostane che studiano e lavorano in tutto il mondo. Nel 2025 la rete “UniRicerca” poteva contare su 23 ricercatori fissi e una rete di collaboratori composta da 231 esperti di 18 paesi con all’attivo 18 brevetti.
26. La Cogne Acciai Speciali, sulla base dell’intesa definita nell’“Accordo Trilaterale Cas-Regione-Sindacati” ha cambiato totalmente le modalità produttive, installando impianti e forni nuovi che emettono il 90% di inquinanti in meno rispetto ai forni tradizionali. In questo modo la Cas è diventato un esempio europeo di stabilimento siderurgico storico convertito alla sostenibilità, con un miglioramento della qualità dei prodotti ed un consolidamento dell’occupazione.
27. L’informatizzazione e l’implementazione di un sistema di ECommerce e E-Marketing consortile ha portato a diffondere la qualità dell’artigianato valdostano su un piano internazionale. Il volume d’affari è cresciuto del 38% in cinque anni.
28. La riforma nazionale del Terzo Settore del 2017 ha prodotto una forte innovazione nel sistema delle imprese sociali e in quello dell’economia solidale del paese. La Regione Valle d’Aosta ha colto questa opportunità con una serie di interventi di adeguamento della normativa regionale sugli appalti, attraverso lo strumento delle clausole sociali e con un sostegno formativo e di educazione al lavoro cooperativo.
Le cooperative valdostane sono aumentate del 68% dando lavoro a circa 5000 addetti.
29. Il settore edile, dopo la crisi del 2017 e dopo l’introduzione di alcune nuove norme del “Piano Territoriale e Paesistico” e del “Piano decennale di recupero e riqualificazione degli abitati”, ha riconvertito la propria struttura economica riqualificandosi e specializzandosi nel recupero, nella ristrutturazione e nella riconversione del patrimonio urbanistico già costruito.
Turismo
30. E’ stata elaborata ed approvata dal Consiglio regionale la “Visione turistica 2030”, incentrata su una nuova strategia. Un turismo più diffuso, dolce e multiforme che non ha più al proprio centro lo sci da discesa, ma che punta ad un miglioramento delle presenze nelle stagioni primaverili ed autunnali con una offerta più ricca, variegata ed articolata. I finanziamenti precedentemente destinati prevalentemente agli impianti di risalita e ai comprensori per lo sci da discesa sono stati più equamente indirizzati verso nuovi settori: fruizione delle risorse naturali (montagna, aree protette, giardini, parchi), beni culturali, escursionismo e percorsi ciclabili, enogastronomia, agriturismo, turismo minerario ecc. Ivi compresa una attenzione al “turismo sanitario” e al turismo “accessibile” ai disabili che è diventato un punto di forza e di orgoglio civile della Valle d’Aosta. E’ stato stabilito il principio della riduzione della presenza della Regione nelle società che gestiscono impianti a fune per lo sci da discesa, responsabilizzando imprenditoria ed enti locali.
31. La “Visione turistica” non ha richiesto la costruzione di nuove apposite infrastrutture, ma si è basata sulla rivalutazione e il recupero dell’esistente. Ha puntato ad un forte incremento del turismo culturale e di quello naturalistico. Sono state avviate innovative iniziative di più approfondita e concreta conoscenza del territorio offrendo agli ospiti anche la possibilità di sperimentare attività tradizionali, agricole o artigianali.
32. Con la “Riforma della promozione turistica” è stata riorganizzata l’azione promozionale, in particolare incrementando l’efficacia del marchio VdA e migliorando il coordinamento delle iniziative. Alcuni grandi eventi vengono proposti ogni anno sempre nello stesso periodo in modo da consentire ai tour operator di proporre e organizzare programmi di visita con il necessario anticipo.
33. Incremento del 30% dell’ospitalità alberghiera e ampliamento della micro-ospitalità di qualità (B&B, Chambres d’Hôtes, ostelli, ecc.)
34. E’ stato incrementato, grazie anche all’attività organizzata e regolamentata delle Agenzie online per l’affitto, l’utilizzo delle seconde case che fino al secondo decennio del Duemila rimanevano completamente vuote per undici mesi all’anno. Contestualmente efficaci normative urbanistiche hanno inoltre impedito il rilascio di concessioni edilizie per la costruzione di nuove seconde case.
35. Si è realizzato un incremento del 20% dell’agriturismo.
36. Si è giunti ad una piena valorizzazione dei beni culturali. Nel 2030 il Forte di Bard registra 500.000 ingressi, il sistema dei castelli 450.000, il Museo Archeologico e Aosta romana 400.000, il Parco Archeologico di Saint-Martin de Corléans 60.000. Complessivamente circa 1.400.000 ingressi nei siti culturali. L’incremento rispetto al 2016 è del 70%.
37. I passaggi negli impianti delle principali stazioni sciistiche, nonostante il problema della crescente carenza di neve, sono stabili nel corso del terzo decennio del Duemila e senza notevoli variazioni rispetto al secondo. Sono cresciuti la qualità e l’utilizzo delle scuole di sci da parte della clientela, grazie anche al miglioramento della formazione dei maestri di sci che conoscono oggi, quasi tutti, tre o più lingue.
38. Successo sta ottenendo l’offerta di “ski-safari” che utilizza, per lo spostamento da una località all’altra, un servizio di car sharing elettrico con l’uso di autovetture di prestigio e la diffusa rete di stazioni di ricarica.
39. Nelle località sciistiche di bassa quota, colpite dalla assenza di neve, sono state individuate forme alternative di fruizione del paesaggio e della montagna.
40. Si è raggiunto un incremento del 40% dell’escursionismo, operando in varie direzioni:
-è stato valorizzato nella Bassa Valle un percorso denominato “Cammino Balteo” per la promozione delle località del Fondovalle;
-E’ stato avviato il “Percorso escursionistico di Mediavalle”;
-si è sviluppato il circuito turistico legato alla via Francigena, seguendo l’esempio dei grandi “cammini” europei;
-si è realizzato un notevole miglioramento qualitativo del sistema dei rifugi alpini
41. E’ stata creata la pista ciclabile lungo tutto il fondo valle, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, con punti di riferimento e di scambio presso le stazioni ferroviarie. E’ inoltre presente una rete di percorsi ciclopedonali per escursionisti e mountain bike nelle vallate laterali.
42. Il turismo minerario, dopo i positivi risultati alle miniere di Brusson e di Saint-Marcel, si è arricchito con la nuova offerta rappresentata dalla possibilità di accedere alle miniere di Costa del Pino e di Colonna a Cogne. Recupero turistico e culturale di grande risonanza che ha permesso anche di riconsiderare il completamento delle opere per la riapertura del collegamento su rotaia fra Cogne e Pila. Il bando internazionale di progettazione e fattibilità ha visto importanti partecipazioni ed è in corso l’aggiudicazione definitiva delle opere e della successiva gestione.
Grande interesse e richiamo sta suscitando la rete di percorsi di scoperta dell’estrazione e della lavorazione della pietra ollare (Ayas/Vallone delle Cime Bianche, Champorcher, Pontey).
43. La gestione del complesso Casinò di Saint-Vincent e Hotel Billia è stata affidata ad un pool di privati sulla base di un bando che ha radicalmente modificato concezione e ruolo del complesso. Tornando ai motivi originali per cui era stata concepita la Casa da Gioco, cioè come Società di incremento turistico, la componente del gioco d’azzardo è stata ridotta ad una appendice dell’attività di ricezione alberghiera di alto livello, rivolta prevalentemente ad un clientela straniera, anche di lunga distanza.