Agenda 2030

Il sogno di come vorremmo essere…
di come possiamo essere

DESCRIVERE UN SOGNO…
Se non si ha un sogno, un’idea, una visione della società che si vuole realizzare è ben difficile sperare di poter operare per la “res publica” in modo lungimirante ed efficace. Non parliamo certo del sogno onirico e nemmeno di un semplice esercizio letterario, ma di quella attività di immaginazione lucida e razionale che si chiama “progresso”. Non c’è progresso senza una visione di come dovrebbero essere le cose e non c’è “politica” senza una “visione”. Anzitutto, quindi, bisogna avere un sogno, un’idea di che tipo di Valle d’Aosta si vuole costruire e poi, subito dopo, si deve ovviamente pensare agli strumenti da utilizzare, a come organizzarsi per avverare il sogno, a quali risorse umane e finanziarie attingere.
L’Agenda 2030 per la Valle d’Aosta, che qui presentiamo, riunisce le aspettative di tante persone preoccupate per il futuro della comunità valdostana e fissa queste aspettative in una Carta degli obiettivi, che rappresenta la base per l’agire politico che auspichiamo e promuoviamo.
I 140 punti dell’Agenda descrivono la Valle d’Aosta così come sarà nel 2030 secondo il nostro sogno.
E sarà una Valle d’ Aosta ben diversa da quella attuale grazie all’azione dei sognatori…
E’ un sogno che concepiamo e descriviamo ben coscienti dei condizionamenti che ci stanno intorno. Del fatto che la Valle d’Aosta è una minuscola entità che deve fare i conti con la realtà economica e culturale italiana, europea ed anche mondiale. Ed inoltre che ci troviamo in presenza di cambiamenti ambientali epocali che incidono anche sul nostro territorio. Sappiamo che forse non bastano neppure le buone intenzioni, la chiarezza di una visione strategica e la presenza di una classe politica ed amministrativa adeguata per fare sicuramente bene.
Tuttavia il nostro compito è di provarci, di non rinunciare, pur di fronte alle difficoltà, ad operare per la “res publica”.

LA VALLE D’AOSTA DEL 2030: FATTORI DEL CAMBIAMENTO
Nei 13 anni fra il 2018 ed il 2030 la Valle d’Aosta è notevolmente cambiata.
Il cambiamento è derivato da una maturazione complessiva della popolazione valdostana, dall’emergere di una nuova generazione dinamica e preparata e dalla maggiore democrazia, cioè da un più incisivo peso della volontà popolare nelle scelte politiche e amministrative, anche grazie al miglioramento degli strumenti di democrazia diretta.
Determinanti sono stati anche i cambiamenti nel modo di funzionare del principale Ente valdostano: la Regione Autonoma Valle d’Aosta.
Ancor prima di avvedute e lungimiranti scelte economiche e sociali si è determinata una maggiore qualità dell’agire politico ed amministrativo, grazie a comportamenti caratterizzati da moralità e sobrietà e dall’adozione di un metodo operativo che ha consentito di rinnovare la classe dirigente e di collocare ai vertici politici ed amministrativi non i più abili cacciatori di voti, ma le persone più oneste e più capaci.
Incisive sono state le scelte legislative in materia di forma di governo e di selezione del personale dirigenziale. Rilevante è stato il ruolo dell’accresciuta partecipazione popolare che si è espressa attraverso l’azione di Comitati di scopo, Associazioni e gruppi di impegno civico.
Particolarmente incisivi tre cambiamenti normativi che hanno consentito:
a) il cambiamento delle procedure di formazione del governo regionale praticate fino al 2017. Procedure e modalità sostituite dall’obbligo della presentazione preventiva agli elettori (nell’ambito del Programma di governo che deve essere presentato contestualmente al deposito delle Liste dei candidati) della squadra a cui ogni lista o coalizione intende affidare l’azione di governo;
b) l’introduzione di una norma di rispetto della volontà degli elettori, secondo la quale uno stravolgimento radicale della squadra di governo presentata agli elettori comporta automaticamente lo scioglimento del Consiglio regionale e l’indizione di nuove elezioni;
c) le modifiche che hanno consentito una più estesa e agevole utilizzazione degli strumenti di partecipazione, di audit civico, di democrazia diretta e, in particolare, del referendum regionale consultivo (fino al 2017 mai utilizzato) per le scelte con un forte impatto sull’economia ed il territorio.
Complessiva crescita culturale della comunità, più democrazia diretta e nuova procedura di formazione del governo regionale hanno prodotto un circolo virtuoso, che ha consentito un cambiamento di rotta rispetto ai decenni precedenti, e il perseguimento di strategie economiche e sociali innovative ed incisive. Il risultato di questo processo è elencato nei 140 punti che seguono.

Popolazione
1. Nel 2030 gli abitanti della Valle d’Aosta sono 130.000, una situazione di sostanziale stabilità nell’ultimo decennio. Il 51% è costituito da donne e il 49% da uomini. Il numero degli stranieri residenti è di 7.500, in leggera diminuzione rispetto agli 8.200 del 2016. Nel decennio 2020-2030 sono state rilasciate in Valle 4.000 nuove cittadinanze a stranieri
che ne hanno maturato i diritti.
2. L’età media della popolazione residente è di 46 anni, un dato che indica, negli ultimi dieci anni, un rallentamento della precedente tendenza ad un rapido progressivo invecchiamento della media, che aveva raggiunto i 45 anni già nel 2017. La speranza media di vita ha raggiunto gli 85 anni. Le politiche di attivo sostegno alla famiglie hanno portato ad un incremento della natalità dopo il crollo degli anni fra il 1990 ed il 2016.
3. Sono state definite e sono in corso di attuazione incisive politiche di sostegno ai genitori per la cura dei figli, con particolare attenzione, in tutta la Valle, all’estensione e qualificazione degli asili nido e dei servizi integrati offerti dalle Tate familiari. Parallelamente si sono attuate forti riduzioni delle rette a carico delle famiglie, calibrate in base al reddito e al numero di figli. Tramite diversi accordi è stato possibile implementare nuovi strumenti di conciliazione tra i tempi di cura della famiglia e i tempi di lavoro.
4. E’ stata avviata In via sperimentale apertura di alcuni asili gratuiti nelle vallate laterali soggette a fenomeni di spopolamento. Tale sperimentazione sta innescando una inversione di tendenza del trend demografico negativo.
5. Anche sulle politiche di genere è stato esteso l’intervento perequativo, antidiscriminatorio e promozionale del ruolo della donna nella società, a partire da una strategia condivisa. Queste azioni hanno portato ad un sostanziale aumento delle donne in politica e nei punti decisionali, una vera concertazione lavoro- famiglia, una politica sanitaria più attenta al genere e una riduzione dei casi di violenza.
E’ ancora rilevante il problema dei rifugiati. Tutti i CAS sono stati chiusi e sostituiti con il più efficiente modello degli SPRAR. Si consolida il fenomeno dei “rientri volontari” di immigrati dal Sud del mondo di maggiore anzianità, che alimentano i processi di riscatto e di modernizzazione delle loro terre di origine. Le terze e quarte generazioni, grazie anche allo “Ius soli” rimangono invece stabilmente nelle nostre comunità.
Economia
6. Nel 2030 risulta avviata da un decennio una riconversione dell’economia valdostana secondo i principi dello sviluppo sostenibile, autocentrato, il più possibile circolare e fortemente digitale, definiti nella “Concezione economica per la Valle d’Aosta” approvata dal Consiglio regionale. La Concezione è scaturita da una elaborazione partecipata a cui hanno contribuito, oltre che i pubblici amministratori, anche le organizzazioni imprenditoriali, le organizzazioni sindacali, l’Università della Valle d’Aosta e il coordinamento delle società del Terzo settore. E’ la visione di una economia “civile” la cui efficacia non si misura con il Pil (Prodotto interno lordo), ma con il BER (Indice di Benessere regionale).
7. Il miglioramento della rete dei trasporti fra la Valle e i territori vicini, le politiche di sostegno all’internazionalizzazione delle imprese e alla qualità dei loro prodotti hanno consentito un incremento del 30% delle esportazioni, con risultati significativi in particolare nell’agroalimentare.
8. La scelta di mantenere la Cva come società pubblica e la ridefinizione della sua “mission” con l’introduzione del Bilancio Sociale le hanno consentito di diventare la più importante struttura di servizio a supporto dell’autonomia energetica dei valdostani, attraverso l’implementazione di reti elettriche private alimentate da fonti rinnovabili, l’auto-consumo, lo scambio e la distribuzione di energia all’interno degli edifici, tra aziende limitrofe, nei consorzi industriali, all’interno dell’amministrazione pubblica.
9. Finaosta ha assunto progressivamente un ruolo sempre più propulsivo, diventando il principale fulcro finanziario per il sostegno alle imprese ad alto tasso di innovazione e occupazione per unità di fatturato.
10. Grazie al rapporto privilegiato con l’Università valdostana ed i principali centri di ricerca nazionali ed europei (progetto “Uniricerca”) Finaosta è diventata anche il catalizzatore di nuove esperienze di sperimentazione industriale legata al territorio e alle specifiche esigenze della Valle d’Aosta.
Agricoltura
11. La tendenza ad un progressiva riduzione delle superfici agricole è stata invertita. Nel 2030 si registra una estensione del 10% della superficie coltivata rispetto al 2016, in gran parte destinata all’agricoltura biologica. Questo risultato è stato reso possibile, in particolare, da una forte ri-articolazione dei fondi destinati allo sviluppo territoriale e ad una sburocratizzazione dell’accesso ai Programmi di Sviluppo Rurale. Anche l’AGEA, profondamente riformata dal governo nazionale, a innovato le procedure e l’integrazione con la Regione. E’ ripresa la produzione di cereali tradizionali come la segale e l’orzo ed un significativo sviluppo ha avuto la coltivazione di piante officinali.
12. I capi bovini nel 2030 sono 35.000, i caprini 5.000, una sostanziale stabilità dopo alcuni anni di sensibile arretramento.
13. Per incoraggiare la coltivazione di foraggio e la sua conservazione è stata avviata da un quinquennio una sperimentazione di essiccatoi comunali per il fieno.
14. Sono stati creati in tutte le vallate dei centri di compostaggio comunitario per il trattamento degli scarti di agricoltura, rifiuti organici e piccoli quantitativi di letame. In tutti i villaggi della Valle si è incentivata l’installazione di compostiere elettromeccaniche per il trattamento dei rifiuti domestici che non devono più essere trasportati in centri di trattamento lontani. Il trattamento decentrato dei rifiuti biodegradabili ha consentito di ridurre in modo drastico la percorrenza e la frequenza dei viaggi per il trasporto dei rifiuti con positive ricadute su costi ed inquinamento.
15. E’ migliorata la qualità della fontina DOP anche attraverso più rigorosi controlli per evitare l’utilizzo di foraggi non autoctoni. In particolare è stata realizzata una anagrafe digitale, integrata a quella del Catasto Rurale, per il controllo del rapporto fra la superficie aziendale, i capi allevati e i prodotti ottenuti.
16. La produzione di fontina d’alpeggio è stata valorizzata rispetto a quella di “stalla” con una specifica certificazione portata a conoscenza dei consumatori.
17. Il numero di orti e pollai familiari nel 2030 è raddoppiato rispetto a quello registrato dal censimento comunale appositamente effettuato nel 2018 per un rilevamento della situazione.
18. L’incremento della produzione ortofrutticola e viti-vinicola è del 20%.
19. L’incremento del 20% si registra anche per le aziende agrituristiche.
20. Sono nati dei nuclei familiari che applicano la “permacoltura”, piccoli insediamenti agricoli che, abbinando agricoltura biologica e bioedilizia, sono in grado di mantenersi autonomamente e funzionare con un basso consumo energetico.
21. Il tradizionale “Marché au Fort” che si svolge a Bard nella prima settimana di ottobre si è ampliato e specializzato fino a diventare una importante fiera-mercato annuale riservata alla produzione agricola valdostana di qualità.
22. La legge sulla “Conservazione e gestione delle risorse-forestali” ha aperto nuove opportunità imprenditoriali, incrementando il valore economico dei prodotti boschivi, nel rispetto dei criteri di sostenibilità e di tutela ambientale. Sono aumentate, nel contempo, le condizioni di salute del patrimonio forestale e la fruibilità turistica.
Industria e artigianato
23. Anche grazie alla maggiore autonomia tributaria della Regione, è stato possibile riconfigurare e potenziare le agevolazioni e gli incentivi alle imprese, indirizzandoli, in particolare, verso i settori strategici della riqualificazione edilizia, della green economy, delle piccole e medie imprese di alta qualità e non inquinanti, verso quelle imprese ad alta valenza occupazionale, quelle dell’eccellenza alimentare, del turismo innovativo, della produzione culturale e dell’ICT, ovvero delle Tecnologie per la Comunicazione e l’Informazione.
24. Un grande impegno è stato profuso per aumentare e qualificare l’utilizzo dei fondi europei (Fse,Fesr e Fears) riorientati per raggiungere gli obiettivi indicati nella “Concezione economica per la Valle d’Aosta”, con periodici momenti di approfondimento e di consultazione con la popolazione.
25. Nel 2021 ha preso il via il progetto “UniRicerca” che , in una logica di rete tra competenze universitarie e di ricerca industriale avanzata, coordinate da Finaosta, ha cominciato a produrre studi e progetti nei settori economici strategici per la Valle d’Aosta. In vari casi ci si avvale anche della collaborazione delle eccellenze valdostane che studiano e lavorano in tutto il mondo. Nel 2025 la rete “UniRicerca” poteva contare su 23 ricercatori fissi e una rete di collaboratori composta da 231 esperti di 18 paesi con all’attivo 18 brevetti.
26. La Cogne Acciai Speciali, sulla base dell’intesa definita nell’“Accordo Trilaterale Cas-Regione-Sindacati” ha cambiato totalmente le modalità produttive, installando impianti e forni nuovi che emettono il 90% di inquinanti in meno rispetto ai forni tradizionali. In questo modo la Cas è diventato un esempio europeo di stabilimento siderurgico storico convertito alla sostenibilità, con un miglioramento della qualità dei prodotti ed un consolidamento dell’occupazione.
27. L’informatizzazione e l’implementazione di un sistema di ECommerce e E-Marketing consortile ha portato a diffondere la qualità dell’artigianato valdostano su un piano internazionale. Il volume d’affari è cresciuto del 38% in cinque anni.
28. La riforma nazionale del Terzo Settore del 2017 ha prodotto una forte innovazione nel sistema delle imprese sociali e in quello dell’economia solidale del paese. La Regione Valle d’Aosta ha colto questa opportunità con una serie di interventi di adeguamento della normativa regionale sugli appalti, attraverso lo strumento delle clausole sociali e con un sostegno formativo e di educazione al lavoro cooperativo.
Le cooperative valdostane sono aumentate del 68% dando lavoro a circa 5000 addetti.
29. Il settore edile, dopo la crisi del 2017 e dopo l’introduzione di alcune nuove norme del “Piano Territoriale e Paesistico” e del “Piano decennale di recupero e riqualificazione degli abitati”, ha riconvertito la propria struttura economica riqualificandosi e specializzandosi nel recupero, nella ristrutturazione e nella riconversione del patrimonio urbanistico già costruito.
Turismo
30. E’ stata elaborata ed approvata dal Consiglio regionale la “Visione turistica 2030”, incentrata su una nuova strategia. Un turismo più diffuso, dolce e multiforme che non ha più al proprio centro lo sci da discesa, ma che punta ad un miglioramento delle presenze nelle stagioni primaverili ed autunnali con una offerta più ricca, variegata ed articolata. I finanziamenti precedentemente destinati prevalentemente agli impianti di risalita e ai comprensori per lo sci da discesa sono stati più equamente indirizzati verso nuovi settori: fruizione delle risorse naturali (montagna, aree protette, giardini, parchi), beni culturali, escursionismo e percorsi ciclabili, enogastronomia, agriturismo, turismo minerario ecc. Ivi compresa una attenzione al “turismo sanitario” e al turismo “accessibile” ai disabili che è diventato un punto di forza e di orgoglio civile della Valle d’Aosta. E’ stato stabilito il principio della riduzione della presenza della Regione nelle società che gestiscono impianti a fune per lo sci da discesa, responsabilizzando imprenditoria ed enti locali.
31. La “Visione turistica” non ha richiesto la costruzione di nuove apposite infrastrutture, ma si è basata sulla rivalutazione e il recupero dell’esistente. Ha puntato ad un forte incremento del turismo culturale e di quello naturalistico. Sono state avviate innovative iniziative di più approfondita e concreta conoscenza del territorio offrendo agli ospiti anche la possibilità di sperimentare attività tradizionali, agricole o artigianali.
32. Con la “Riforma della promozione turistica” è stata riorganizzata l’azione promozionale, in particolare incrementando l’efficacia del marchio VdA e migliorando il coordinamento delle iniziative. Alcuni grandi eventi vengono proposti ogni anno sempre nello stesso periodo in modo da consentire ai tour operator di proporre e organizzare programmi di visita con il necessario anticipo.
33. Incremento del 30% dell’ospitalità alberghiera e ampliamento della micro-ospitalità di qualità (B&B, Chambres d’Hôtes, ostelli, ecc.)
34. E’ stato incrementato, grazie anche all’attività organizzata e regolamentata delle Agenzie online per l’affitto, l’utilizzo delle seconde case che fino al secondo decennio del Duemila rimanevano completamente vuote per undici mesi all’anno. Contestualmente efficaci normative urbanistiche hanno inoltre impedito il rilascio di concessioni edilizie per la costruzione di nuove seconde case.
35. Si è realizzato un incremento del 20% dell’agriturismo.
36. Si è giunti ad una piena valorizzazione dei beni culturali. Nel 2030 il Forte di Bard registra 500.000 ingressi, il sistema dei castelli 450.000, il Museo Archeologico e Aosta romana 400.000, il Parco Archeologico di Saint-Martin de Corléans 60.000. Complessivamente circa 1.400.000 ingressi nei siti culturali. L’incremento rispetto al 2016 è del 70%.
37. I passaggi negli impianti delle principali stazioni sciistiche, nonostante il problema della crescente carenza di neve, sono stabili nel corso del terzo decennio del Duemila e senza notevoli variazioni rispetto al secondo. Sono cresciuti la qualità e l’utilizzo delle scuole di sci da parte della clientela, grazie anche al miglioramento della formazione dei maestri di sci che conoscono oggi, quasi tutti, tre o più lingue.
38. Successo sta ottenendo l’offerta di “ski-safari” che utilizza, per lo spostamento da una località all’altra, un servizio di car sharing elettrico con l’uso di autovetture di prestigio e la diffusa rete di stazioni di ricarica.
39. Nelle località sciistiche di bassa quota, colpite dalla assenza di neve, sono state individuate forme alternative di fruizione del paesaggio e della montagna.
40. Si è raggiunto un incremento del 40% dell’escursionismo, operando in varie direzioni:
-è stato valorizzato nella Bassa Valle un percorso denominato “Cammino Balteo” per la promozione delle località del Fondovalle;
-E’ stato avviato il “Percorso escursionistico di Mediavalle”;
-si è sviluppato il circuito turistico legato alla via Francigena, seguendo l’esempio dei grandi “cammini” europei;
-si è realizzato un notevole miglioramento qualitativo del sistema dei rifugi alpini
41. E’ stata creata la pista ciclabile lungo tutto il fondo valle, da Pont-Saint-Martin a Courmayeur, con punti di riferimento e di scambio presso le stazioni ferroviarie. E’ inoltre presente una rete di percorsi ciclopedonali per escursionisti e mountain bike nelle vallate laterali.
42. Il turismo minerario, dopo i positivi risultati alle miniere di Brusson e di Saint-Marcel, si è arricchito con la nuova offerta rappresentata dalla possibilità di accedere alle miniere di Costa del Pino e di Colonna a Cogne. Recupero turistico e culturale di grande risonanza che ha permesso anche di riconsiderare il completamento delle opere per la riapertura del collegamento su rotaia fra Cogne e Pila. Il bando internazionale di progettazione e fattibilità ha visto importanti partecipazioni ed è in corso l’aggiudicazione definitiva delle opere e della successiva gestione.
Grande interesse e richiamo sta suscitando la rete di percorsi di scoperta dell’estrazione e della lavorazione della pietra ollare (Ayas/Vallone delle Cime Bianche, Champorcher, Pontey).
43. La gestione del complesso Casinò di Saint-Vincent e Hotel Billia è stata affidata ad un pool di privati sulla base di un bando che ha radicalmente modificato concezione e ruolo del complesso. Tornando ai motivi originali per cui era stata concepita la Casa da Gioco, cioè come Società di incremento turistico, la componente del gioco d’azzardo è stata ridotta ad una appendice dell’attività di ricezione alberghiera di alto livello, rivolta prevalentemente ad un clientela straniera, anche di lunga distanza.
Lavoro
44. E’ stato approvato il pacchetto di misure denominato “Legge per il lavoro”. La nuova normativa ha previsto:
-agevolazioni strutturali, burocratiche e fiscali per tutte quelle imprese che assumono nuovo personale a tempo indeterminato e che lo fanno garantendo investimenti di medio periodo e condizioni di lavoro eque. In particolare vengono premiate le imprese e i settori ad alto tasso di occupazione per unità di fatturato;
-ricostituzione della “Agenzia regionale per il lavoro” con un’articolata gamma di compiti.
45. L’Agenzia regionale per il lavoro, ricostituita con la “Legge per il lavoro”, nella quale confluiscono i centri per l’impiego, si configura come la struttura tecnico-operativa per l’attuazione della politica attiva del lavoro. L’Agenzia costituisce l’organismo intermedio per la gestione del fondo sociale europeo e svolge in particolare i seguenti compiti :
-informazione e orientamento per l’ingresso o il reingresso nel mondo del lavoro;
-programmazione e coordinamento delle azioni di formazione professionale gestite direttamente o da altre strutture pubbliche o private;
-coordinamento, con l’Assessorato all’Istruzione e le forze sociali, dei progetti di alternanza scuola-lavoro;
-vigilanza sull’applicazione della clausola sociale in tutti gli appalti gestiti dalla Regione e dagli altri enti pubblici.
46. Il “Servizio per il lavoro” assicura, a tutti coloro che ne hanno la necessità, un’offerta pubblica di lavoro socialmente utile con un minimo di retribuzione, accompagnato da servizi di orientamento e qualificazione professionale e da un programma attivo di ricerca di nuova occupazione.
47. Con la definizione e approvazione del “Piano generale di manutenzione del territorio”, gestito in modo coordinato da Regione, Comuni e Enti del Terzo Settore, si sono creati 1.400 posti di lavoro stabili e alcune centinaia di carattere stagionale, e l’intera Valle ha raggiungo un aspetto particolarmente curato e gradevole.
48. Con l’applicazione della “Strategia per i giovani”, e in particolare con gli incentivi alle imprese che assumono giovani a tempo indeterminato, si è ottenuta una riduzione del 20% rispetto al 2017 della disoccupazione giovanile e una drastica riduzione dei giovani NEET, cioè di coloro che non studiano, non lavorano e neppure cercano lavoro.
49. Il tasso di disoccupazione complessivo nel 2030 è ridotto al 5%
50. Si è realizzato un incremento del 30% del terzo settore tramite la razionalizzazione ed estensione delle politiche di sostegno
Servizi alle persone e lotta alla povertà
51. Con i “Nuovi indirizzi di politica sanitaria” si è stabilito un nuovo ruolo per l’Ospedale di Aosta ed una migliore integrazione fra assistenza sanitaria ospedaliera e quella sul territorio, che ha aumentato del 20% la sua capacità di assistenza sanitaria sia sul versante ambulatoriale della medicina di base sia su quello dell’assistenza domiciliare. L’introduzione dell’infermiere di famiglia, che affianca il proprio medico di base, si è rivelata un successo in termini di qualità dell’offerta infermieristica/assistenziale.
52. Le tre sedi ospedaliere di Aosta, causa di disagi, inconvenienti e sprechi, sono state soppresse, a favore di una sede unica, con il risultato che l’attività di cura dei pazienti risulta ora più efficiente, più funzionale ed economicamente più sostenibile. La sede unica si occupa solo delle attività mediche di base: Pronto soccorso, Anestesia/Rianimazione, Medicina Interna, Chirurgia generale, Oncologia, Traumatologia, ecc., mentre le attività ultra-specialistiche vengono fatti altrove, in centri di eccellenza siti nell’Italia nord/occidentale, coinvolti attraverso idonee convenzioni. Forme di collaborazione diagnostiche e terapeutiche sono state avviate anche con Centri Svizzeri e Francesi di eccellenza.
53. Con gli investimenti nella telemedicina si è ampliata l’efficienza diagnostica e terapeutica per una larga fascia della popolazione. Ogni ambulatorio e ogni studio medico sul territorio sono inseriti in una rete integrata con specialisti e strutture di consulenza in tempo reale. Un numero sempre maggiore di pazienti cronici è monitorato in tempo reale.
54. Il “welfare” valdostano è cambiato con l’avvio di un sistema innovativo di integrazione e coordinamento tra servizio pubblico, terzo settore e enti locali. La prevenzione è diventata la prima priorità: sono stati ampliati e potenziati gli screening e l’Amministrazione da dieci anni ha avviato un piano di educazione alimentare diretta agli studenti e a gli adulti, riducendo tra l’altro del 50% i casi di obesità, con positivi effetti sulla prevenzione e cura di parecchie malattie. Si è costituita una vera e propria “struttura diffusa” delle Politiche sociali, sempre disponibile e integrata con tutte le risorse del territorio, che interviene con un approccio personalizzato su tutte le diverse complessità.
55. L’assistenza degli anziani e delle persone adulte gravemente non autosufficienti è stata migliorata operando in due direzioni: 1) migliorando il servizio delle micro-comunità, anche con una più intensa formazione del personale; 2) incrementando sensibilmente l’assistenza domiciliare agli anziani e le attività di prevenzione.
56. E’ stata raggiunta la copertura totale delle persone povere e vulnerabili realizzando la “Rete di coordinamento contro la povertà”, che vede il coinvolgimento di strutture pubbliche, terzo settore, soggetti privati e reti informali, integrando tutte le forme di sostegno in un’unica misura complementare agli interventi nazionali chiamata REIS (REddito di Inclusione Sociale) con l’obiettivo di sollevare la persona, e la sua famiglia, dalla condizione di esclusione sociale restituendogli competenze, cittadinanza, indipendenza nel tessuto sociale dove risiede.
57. L’indice della “Severa deprivazione materiale”, che nel 2015 riguardava l’8% delle famiglie valdostane, si è ridotto allo 0,5% anche grazie alla introduzione del sistema del “Reddito minimo di dignità”.
58. E’ stato istituito il Garante dei diritti delle persone con disabilità. Il Garante opera di concerto con le associazioni dei disabili ed affianca tutti i funzionari regionali responsabili di strutture amministrative la cui attività implica il coinvolgimento a qualche titolo di persone con disabilità con funzione di stimolo e di controllo. Sono aumentate le risorse a disposizione delle politiche di sostegno alla disabilità, in particolare a favore delle esperienze di aiuto all’autonomia e dell’assistenza ai progetti di garanzia del “dopo di noi”. Aosta è diventata la prima città senza alcun tipo di barriere architettoniche e tutti gli alberghi della Valle d’Aosta sono strutture certificate per l’accoglienza delle persone disabili.
59. La Cittadella dei giovani di Aosta è diventata il centro regionale della rete delle politiche giovanili regionali e dei centri di aggregazione giovanile sparsi su tutto il territorio.
Uso del suolo e abitazioni
60. L’introduzione di una specifica disposizione nelle “Norme del Piano Territoriale e Paesistico” ha impedito l’ulteriore consumo di suolo, salvaguardando le aree agricole e portando alla cancellazione dai piani regolatori di circa l’80% delle aree di espansione edilizia. La nuova prescrizione è finalizzata ad evitare le nuove costruzioni e ad ottenere il pieno recupero del patrimonio edilizio esistente.
61. Il “Piano decennale di recupero e riqualificazione degli abitati” ha contribuito a far sì che, nel corso del decennio 2020-2030, il 60% delle abitazioni abbia sensibilmente migliorato l’efficienza energetica e che il 75% dei centri storici risulti “abbellito”, offrendo una immagine più attrattiva anche sotto il profilo turistico.
62. L’importante azione di recupero di villaggi e centri storici ha incrementato in tutti i Comuni la disponibilità di abitazioni, di cui una parte significativa viene destinata a offrire alloggi adeguati e sicuri, a prezzi accessibili anche a fasce di popolazione a basso reddito.
63. Buoni risultati sta dando la norma di legge che prevede l’iniziativa pubblica e l’intervento di privati per il recupero di edifici storici e di pregio lasciati decadere dai proprietari originari.
Ambiente
64. Con la maggiore efficienza energetica degli edifici, il minor consumo di combustibili fossili e l’incremento del trasporto pubblico si è determinata una riduzione del 30% delle emissioni inquinanti rispetto ai dati del 2016.
65. L’estensione della raccolta porta a porta, l’introduzione della tariffa puntuale e una accurata azione di educazione ambientale hanno consentito di accrescere enormemente la raccolta differenziata e di diminuire i quantitativi di rifiuti conferiti. Nel 2030 è stata raggiunta la percentuale del 90% di recupero e riciclo dei rifiuti solidi urbani, con un incremento del 50% rispetto al 2016. Il conferimento complessivo di rifiuti è sceso da una media di 250 kg/persona nel 2016 a 100 kg/persona.
66. E’ entrata in funzione la “Fabbrica dei materiali”, un impianto industriale di riciclo e riutilizzo dei rifiuti. La fabbrica, all’avanguardia in Europa, tratta i rifiuti indifferenziati conferiti al centro di Brissogne, estraendo i materiali riciclabili sfuggiti alla raccolta differenziata effettuata dai cittadini, e stabilizza la componente organica dello scarto prima di disporla in discarica.
67. Si sono istituiti in alta, media e bassa Valle tre “Centri per il riuso” dove si recuperano, e si riparano oggetti in buone condizioni che altrimenti finirebbero in discarica. Nei Centri del riuso lavorano volontari e lavoratori svantaggiati. Gli oggetti ripuliti e riparati vengono venduti a prezzi convenienti in appositi negozi attigui ai centri.
68. Lungo l’asse centrale della Valle sono sorti in tre punti, ad opera di imprese private, centri di recupero, trasformazione e riutilizzo di inerti. In tali centri i materiali inerti provenienti dalle demolizioni edili vengono riciclati all’80% per essere successivamente reimmessi sul mercato, principalmente valdostano. Ciò ha consentito di ridurre in modo drastico l’utilizzo delle discariche e delle cave, che deturpano l’ambiente, e le spese di trasporto.
69. Una gestione delle acque più accorta e più efficienti sistemi idrici hanno consentito il miglioramento della qualità dell’acqua fornita alle famiglie, la riduzione del consumo di acque minerali di importazione e anche la riduzione degli sprechi.
70. Il nuovo “Piano di tutela delle acque” ha definito disposizioni che garantiscono un minimo deflusso vitale più ampio e prevedono sanzioni più severe per chi non rispetta i parametri; ha inoltre introdotto una moratoria decennale alle concessioni per la realizzazione di nuovi impianti di derivazione delle acque, ad eccezione di quelli per l’autoproduzione o al servizio di alpeggi e altre infrastrutture collegate all’attività agricola.
71. Si è realizzata una maggiore tutela della naturalità del Parco Nazionale Gran Paradiso, del Parco regionale Mont Avic, delle Riserve naturali regionali e, più in generale, di tutte le componenti dell’ambiente naturale (flora, fauna, boschi, laghi, montagna, corsi d’acqua, zone umide).
72. Il massiccio del Monte Bianco è stato inserito nell’elenco Unesco dei Beni che sono patrimonio mondiale dell’Umanità. E’ stato perimetrato il cuore del massiccio, a cui viene applicato un sistema di regole di protezione di carattere internazionale.
Mobilità
73. Si è registrata nel 2030 una significativa riduzione del parco automobili circolanti fino a cinque anni prima; è la prima volta che ciò succede da quando, all’inizio del Novecento, è iniziata la presenza e la circolazione in Valle delle automobili.
74. Il 35% del parco automobilistico risulta essere costituito da veicoli totalmente elettrici o a metano; la previsione è di un completo abbandono della benzina e del diesel per autotrazione entro il 2040. Punti di rifornimento per il metano e punti di ricarica di energia elettrici sono diffusi in tutta la Valle.
75. L’uso del trasporto pubblico è incrementato del 60% rispetto al 2016. Ci sono una tariffa e una tessera unica per tutte le modalità di trasporto pubblico. Il trasporto su ferrovia serve tutto il fondovalle, mentre quello su gomma serve i centri urbani e le vallate laterali.
76. Nelle vallate e nelle località con basso insediamento abitativo il servizio pubblico di trasporto si basa su sistemi innovativi quali i “servizi a chiamata” e il “car sharing” (parco di autovetture a disposizione degli associati). Apposite applicazioni tecnologiche sono state messe a disposizione dei privati per attuare il “car pooling” (utilizzo di una sola automobile per più persone che devono fare lo stesso tragitto), il “bla, bla, Car” e lo “OuiHop”.
77. Ad Aosta l’intera zona entro le Mura romane è stata chiusa al traffico automobilistico, con deroghe solo per i residenti in tale zona. Via Festaz è stata trasformata in un viale alberato ciclo-pedonale.
78. L’applicazione coerente della legge regionale “Disposizioni per una ferrovia moderna” e l’approvazione del “Programma strategico di interventi” ha permesso di realizzare un moderno asse di trasporto su rotaia, totalmente elettrificato, lungo l’intero fondovalle da Pont-Saint-Martin a Courmayeur.
79. La percorrenza ferroviaria fra Aosta e Torino Porta Susa è stata ridotta a 90 minuti. Si può ora arrivare dalla Valle d’Aosta all’Aeroporto di Caselle interamente con servizio ferroviario.
80. Il nuovo collegamento su rotaia fra Aosta e Entrèves (Courmayeur) registra una media di 1.500 passeggeri giornalieri 81. E’ cresciuta la mobilità ciclistica ad Aosta e in vari Comuni ed ha avuto grande successo l’azione di promozione di bici elettriche. Notevole l’incremento delle piste ciclabili.
82. Grazie ad una “joint venture” con gli albergatori e con i noleggiatori di bici elettriche, ogni albergo valdostano che aderisce al programma può offrire una esperienza innovativa di cicloturismo integrata nell’offerta turistica.
83. Le strutture aeroportuali e gli ausili alla navigazione necessari ad accogliere velivoli commerciali di grandi dimensioni sono stati ridimensionati in quanto costosi e mai utilizzati. L’aerostazione è stata convertita a centro congressi. L’Aeroporto regionale è diventato un importante Centro internazionale di volo a vela e di volo turistico, in struttura di servizio per voli di aero taxi, per l’elisoccorso, per la protezione civile e per il lavoro aereo, anche con i droni.
84. L’Hôtel Alp è stato riaperto dopo un intervento di riqualificazione. Oltre che per la normale clientela alberghiera l’Hôtel, in base ad una convenzione con l’Aero Club e la Regione, ospita a prezzi scontati i piloti di alianti e di velivoli a motore che vengono a svolgere corsi di perfezionamento per imparare a volare in sicurezza in un ambiente montano. L’offerta di un pacchetto soggiorno+attività di volo ha favorito lo sviluppo della scuola di volo dell’Aero Club, con incidenze anche occupazionali oltre che di attrazione turistica.
85. La Regione ha promosso un programma sperimentale di distribuzione delle merci ad Aosta e nei comuni limitrofi, con sistemi di guida automatizzata sia terrestri sia attraverso droni.
Energia
86. La “Strategia energetica regionale” (Ser), approvata dal Consiglio regionale, persegue l’obiettivo di fare della Valle d’Aosta una regione “carbon free”: un territorio che non utilizza combustibili fossili, inquinanti e ad esaurimento, e che si caratterizza per una sostanziale “autonomia energetica”. Un obiettivo da raggiungere passando attraverso una fase transitoria in cui convivono energie rinnovabili, metano e gpl. La “Ser” ha agito in modo efficace nel contesto regionale attraverso un’azione combinata di forte riduzione dei consumi derivanti dalla migliore efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente, dal marcato impulso alle energie rinnovabili e dalla valorizzazione della biomassa legnosa nella filiera legno-energia. Il surplus produttivo di energia elettrica è stato, in parte, indirizzato a coprire i fabbisogni termici e in parte quelli determinati dalla mobilità elettrica (privata e pubblica). La “Ser” ha definito una tempistica per una totale riconversione del parco automobilistico verso l’elettrico. La “Ser” ha assegnato un ruolo centrale alla produzione di energia idroelettrica senza tuttavia accrescere i prelievi, già eccessivi, dai corsi d’acqua. In tale ottica è stato individuato un ruolo strategico della società Cva da conservare interamente sotto il controllo della mano pubblica.
87. Nel 2030 si è registrata una riduzione del 60% del consumo di benzina, diesel e gasolio rispetto al 2016, e contemporaneamente si è verificato un incremento del 50% dell’utilizzo di energie rinnovabili.
88. Tutte le abitazioni risultano dotate della certificazione di classificazione energetica e il 10% delle abitazioni risulta essere totalmente autosufficiente energeticamente con l’utilizzo di sistemi di isolamento, di risparmio energetico, di energia passiva, di energia solare, di fotovoltaico, anche con accumulo di energia, e di pompe di calore. La campagna di incentivazione delle riqualificazioni energetiche pilotata dalla Ser ha ridotto del 50% il fabbisogno energetico del patrimonio edilizio esistente.
89. Gli edifici pubblici di nuova costruzione sono obbligatoriamente “Energy Plus”, devono cioè produrre più energia rinnovabile di quanta ne consumano, e gli immobili pubblici esistenti sono oggetto di un intenso programma di riqualificazione energetica, che dimezza il fabbisogno, e di riconversione verso fonti energetiche rinnovabili.
Scuola
90. Con il Piano denominato “Valore Scuola”, approvato dal Consiglio regionale, sono stati individuati gli assi prioritari di intervento su cui si è concentrata l’attività del decennio 2020-2030:
-lotta all’abbandono scolastico;
-ampliamento della formazione e istruzione professionale;
-pratica dell’alternanza scuola-lavoro;
-formazione professionale degli insegnanti;
-collaborazione strutturale tra le scuole e l’università nell’ambito della ricerca didattica
-sperimentazione e innovazione
-miglioramento e trasformazione degli edifici scolastici e delle relative attrezzature (anche sportive).
91. E’ stata creata una Task-force per contrastare l’abbandono e la dispersione scolastica costituita non solo dagli operatori delle scuole, ma anche da altri soggetti (oratori, associazioni sportive, biblioteche, rappresentanti del mondo del lavoro e del volontariato, consulte studentesche e associazioni dei genitori). I risultati delle azioni messe in campo sono stati significativi: nel 2030 dispersione e abbandono scolastico si sono dimezzati rispetto al dato del 38% del 2012 che collocava la Valle d’Aosta fra le cinque peggiori Regioni italiane.
92. Le azioni di contrasto messe in campo sono state monitorate (Usas/Università) con indicatori di risultato, al fine di delineare gli elementi che rendono più efficace un’azione. Grazie a tale accompagnamento è stato possibile individuare le caratteristiche che rendono efficace un progetto contro la dispersione. L’aderenza a questi modelli costituisce elemento di qualità nella selezione dei progetti bando-FSE.
93. I servizi di sostegno e assistenza ai minori, fino al 2017 rivolti quasi esclusivamente alla fascia 3-10 anni (servizi di pre e post scuola, centri estivi, corsi di avviamento allo sport o alla musica…), pensati e strutturati per “sistemare” i bambini nel tempo libero dalla scuola e per soddisfare le esigenze dei genitori-lavoratori, sono stati estesi, con le opportune integrazioni e modifiche, anche ai ragazzi più grandi, i soggetti più esposti alla dispersione scolastica e a situazioni di disagio. Si è sostanzialmente passati da una visione “adultocentrica” dei servizi, ad una visione “bambino/ragazzo centrica”.
94. E’ stato costituito nel 2019 l’”Osservatorio permanente dell’innovazione e sperimentazione nella scuola valdostana”, un organismo in cui opera un gruppo di docenti distaccati all’Usas e coordinati dagli ispettori, che supporta e accompagna le innovazioni nella scuola, svolgendo una attenta azione di monitoraggio, in stretta collaborazione con l’Università, referente scientifico. I notevoli problemi emersi dalla sperimentazione relativa alle cosiddette “Adaptations”, effettuata nelle scuole della Regione negli anni 2016/17 e 2017/18, hanno condotto ad un ripensamento dell’intero impianto e a una revisione delle stesse nome statutarie arrivando a un sistema regionale dell’insegnamento bi/plurilingue in grado di coniugare il bilinguismo con una pratica didattica efficiente ed efficace, inclusiva e centrata sul raggiungimento delle competenze richieste a livello comunitario
95. Il sistema regionale di istruzione e formazione professionale è stato riorganizzato e potenziato e, nel 2030, è presente sia ad Aosta sia negli altri tre poli regionali: Valdigne, Media Valle e Bassa Valle.
96. Il mondo del lavoro è stato supportato e incentivato (anche attraverso buoni premiali erogati dall’amministrazione regionale) all’accoglienza degli studenti in alternanza scuola/lavoro. Nel mondo imprenditoriale è cresciuta la cultura dello stage inteso come investimento sociale per il futuro.
97. La necessità di rafforzare e qualificare la formazione permanente per gli insegnanti dei vari livelli scolastici è stata affrontata affidando all’Università della Valle d’Aosta un ruolo importante in tale compito e sono stati anche previsti specifici incentivi per il corpo docente. La scuola valdostana è diventata luogo di ricerca/azione/sperimentazione e l’Università è il referente scientifico del progetto globale di innovazione.
98. Attraverso una Convenzione fra la Regione, l’Università della Valle d’Aosta e l’Istituto Nazionale di Documentazione Innovazione e Ricerca Educativa (Indire) sono state avviate in tre Istituti valdostani sperimentazioni di radicale trasformazione del tradizionale modello scolastico, nel 2017 ancora eccessivamente basato sulla lezione frontale attraverso un modello laboratoriale, con ampio utilizzo delle nuove tecnologie ed un completo ripensamento degli orari di lezione, degli spazi, dello stesso calendario scolastico.
99. Le scuole che aderiscono al piano di ricerca (sia in collaborazione con l’università sia con altri enti, in particolare sul tema delle buone pratiche contro la dispersione) sono supportate rispetto al monitoraggio ed alla valutazione dei processi e godono di finanziamenti integrativi.
100. Gli interventi di miglioramento, ristrutturazione e trasformazione dell’edilizia scolastica sono diventati la priorità degli interventi edili di Regione e Comuni. Sono stati creati convitti, mense e strutture di accoglienza anche nei comuni sedi dei principali poli scolastici decentrati in modo da favorirne la fruizione da parte dei giovani delle vallate. Ad Aosta tutte le scuole della città sono state dotate della loro palestra.
101. Tutte le scuole sono state dotate di un numero adeguato di computer e tutti gli istituti hanno un veloce collegamento a Internet, indispensabile per la pratica quotidiana della moderna didattica.
102. In tutti i livelli scolastici viene posta attenzione a due aspetti essenziali della formazione: l’educazione alla cittadinanza e alla legalità e l’educazione all’ecologia. Educazione alla cittadinanza e alla legalità per fornire a tutti gli strumenti per essere buoni cittadini. Educazione ecologica per capire l’importanza dello sviluppo sostenibile, la questione dei cambiamenti climatici con le necessarie misure di mitigazione del fenomeno, le pratiche ecologiche che si devono attuare. Entrambi i temi sono affrontati a partire dalla Valle d’Aosta. Sono favoriti e messi in campo progetti di conoscenza, riflessione, critica propositiva, partecipazione attiva alla vita delle comunità locali.
Università
103. Sono state definite le “Nuove linee di orientamento per l’Università” e l’Ateneo valdostano ha stretto relazioni sostanziali di studio, di ricerca e di didattica con gli Atenei pubblici delle aree limitrofe sui due versanti alpini.
104. E’ stato modificato lo Statuto e l’intero sistema di “governance”. Presidente dell’Università non è più il Presidente della Regione, ma una personalità di chiara fama scelta dal Consiglio regionale. Il Rettore è nominato fra i docenti dell’Ateneo.
105. Le “Nuove linee di orientamento” hanno delineato una Università con una pluralità di obiettivi. In particolare si è data importanza a:
-una componente di formazione generalista per consentire alla popolazione valdostana l’accesso ad alti livelli di istruzione;
-una componente di specializzazione sia per attirare studenti e ricercatori da fuori Valle sia per essere utile al territorio. Le “Nuove linee di orientamento” hanno anche previsto la creazione all’interno dell’Ateneo di Centri di ricerca su varie tematiche: economia e ambiente di montagna, plurilinguismo, dinamiche transfrontaliere, conoscenza e gestione dei Fondi europei, esperienze e caratteristiche di realtà di autogoverno regionale e cantonale in tutto l’arco alpino;
106. E’ stata completata la nuova sede dell’Università al centro di Aosta. Accanto al blocco di edifici per le aule e i laboratori per i corsi di laurea sono stati recuperati gli edifici dell’ex Caserma Testafochi per gli uffici dell’Ateneo e per la collocazione nell’area di strutture e istituti operanti nel settore della ricerca storica prima sparsi in vari punti della città. Un settore è stato assegnato a funzioni di studentato e alcune sale e servizi a disposizione per l’intera città.
107. Presso l’Università della Valle d’Aosta è costituita una banca dati per il censimento di tutte le eccellenze valdostane che svolgono la loro attività altamente specialistica nelle varie Università e centri di ricerca del mondo, al fine di un loro possibile coinvolgimento in iniziative lavorative o formative in Valle d’Aosta.
108. Nel 2030 risultano iscritti all’Università valdostana 1.500 allievi di cui il 50% provenienti da fuori valle.
Internet
109. Praticamente tutti i valdostani sopra i 14 anni sono in grado di utilizzare agevolmente Internet e la posta elettronica. Tutte le certificazioni della pubblica amministrazione possono essere rilasciate tramite Posta Elettronica Certificata. La possibilità di accedere ad un collegamento Internet a banda larga è garantito a tutti i nuclei abitativi e a tutte le famiglie valdostane.
Cultura
110. Il Sistema bibliotecario valdostano continua ad offrire documenti aggiornati grazie a risorse adeguate per l’acquisto di novità, al buon funzionamento del prestito interbibliotecario e all’uso di tecnologie al passo con i tempi. Le biblioteche presidiano tutto il territorio con una copertura oraria adeguata. Il personale è formato e in grado di fare da intermediario tra gli utenti e le informazioni sempre più numerose e in forme sempre più diversificate. Le biblioteche di territorio sono “piazze del sapere”, luoghi aperti e accoglienti in cui la comunità intera si riconosce. Sono al tempo stesso la memoria della comunità e il punto di accesso al mondo, al sapere plurale. Il prestito interbibliotecario viene effettuato in tutti comuni, anche in quelli senza biblioteca, in punti di consegna e ritiro dei documenti prenotati via internet. Le persone non autosufficienti possono usufruire anche di un servizio di consegna a domicilio.
111. Per la gestione del Forte di Bard, che ha assunto la forma di “Ente culturale di interesse Europeo”, ottenendo un riconoscimento dal Parlamento Europeo, è stato creato un nuovo organismo sganciato dalla politica e con una qualificata direzione scientifica
112. Notevole valenza culturale e turistica ha assunto il progetto di “Valorizzazione delle Mura romane” che, sulla base di una Convenzione fra Regione e Comune di Aosta e di un cronoprogramma ventennale, ha consentito di realizzare un percorso pedonale-museale che corre a fianco di ormai tre quarti delle Mura romane e che entro il 2040 sarà definitivamente concluso.
113. Il sito archeologico di Saint-Martin de Corléans è stato completato con l’apertura della zona a Sud e la predisposizione di accurati strumenti informativi, visivi e sonori. Una parte del sito e della struttura di copertura è stata destinata ad attività di ricerca e di studio archeologico e per lezioni e conferenze in materia.
114. Nella rete regionale dei siti culturali ha fatto il suo ingresso il Museo del ferro, con sede principale ad Aosta presso lo stabilimento Cogne. Unico Museo a proporre una visita ad una industria in attività, ha permesso di ricostruire un legame proficuo fra la città e la fabbrica, di restituire alla Valle d’Aosta la memoria della lavorazione del ferro nel suo ciclo completo e di lanciare il prodotto turistico “Le vie del ferro” (da Aosta a Cogne, La Thuile, Morgex ecc.)
115. L’inserimento della cultura Walser nel patrimonio mondiale immateriale dell’Unesco ha impresso un nuovo impulso allo studio, alla conoscenza, alla valorizzazione della storia secolare delle comunità Walser del Monte Rosa, con un forte riflesso sul fronte del richiamo turistico.
116. Il Festival “Les Mots” è un’iniziativa che si rinnova ogni anno, con autori di richiamo nazionale e internazionale, che si svolge sempre tra il 25 aprile e il 1 maggio, in diversi luoghi della città. Oltre agli incontri con gli autori letterari e saggisti propone varie forme di spettacolo legate alla parola (teatro, cinema, ecc). L’evento, di richiamo nazionale, favorisce la crescita culturale dei valdostani e attira un turismo di qualità. La “Saison Culturelle” ha affiancato in modo sistematico la funzione di intrattenimento a quella di formazione di operatori culturali di qualità, in collaborazione con istituti universitari. Entrambe le manifestazioni, facendo leva sulla collocazione geografica e sulla tradizione linguistica valdostana, costituiscono una finestra di notevole rilevanza ed efficacia verso la cultura francofona.
117. Le Università della Terza età sono operanti in tre zone della Valle d’Aosta (Aosta, Châtillon e Pont-Saint-Martin), dimostrano una grande vitalità culturale e socializzante ed hanno complessivamente 1.300 iscritti. Quella di Aosta ha trovato collocazione adeguata nel complesso dell’ex Caserma Testafochi dove lavora in sinergia con l’Università.
118. Il mondo della musica è molto attivo con l’Istituto e la Fondazione musicale, i Cori, le Bande e i numerosi gruppi musicali, in particolare di giovani. La Regione opera attivamente per coordinare e rendere complementare l’offerta formativa in modo da diffondere ulteriormente la pratica e l’offerta musicale tra i giovani
Autonomia regionale
119. Si è affermato un nuovo concetto di “Autonomia”. Non più come rivendicazione di privilegi finanziari, ma come strumento per gestire responsabilmente una comunità ed un territorio, tutelandone le caratteristiche ed i beni. Con un atteggiamento di solidarietà nei confronti delle altre comunità italiane e con uno spirito di apertura verso i valori dell’europeismo. Una concezione dell’autonomia che ha recuperato la dimensione “federalista” che era stata emarginata e ignorata per decenni.
120. L’aggiornamento dello “Statuto Speciale per la Valle d’Aosta”, approvato dal Parlamento con legge costituzionale, ha previsto la competenza primaria della Regione Autonoma su tutte le materie, escluse quelle che rimangono di competenza dello Stato, le quali sono espressamente elencate nella nuova legge costituzionale di aggiornamento statutario.
121. Il potere legislativo è affidato al popolo valdostano che lo esercita tramite un Consiglio regionale composto da 30 consiglieri e attraverso gli strumenti delle democrazia diretta. L’aggiornamento statutario ha provveduto alla riformulazione dell’art. 15 dello Statuto che disciplina le modalità di elezione del Consiglio regionale, della Giunta e del suo Presidente. La nuova formulazione è intervenuta in particolare su due aspetti: le modalità di elezione della Giunta e la presenza di genere nelle liste elettorali. L’elezione del Consiglio regionale, come già succedeva prima, avviene con sistema disciplinato da una legge regionale. La modifica statutaria impone però l’obbligo per ogni lista singola o per ogni coalizione di liste di dichiarare preventivamente, nell’ambito del proprio programma elettorale, le persone che verranno proposte come componenti della Giunta. Il venir meno nel corso della legislatura della compagine di governo prevista dal programma elettorale comporta lo scioglimento del Consiglio regionale e l’indizione di nuove elezioni. Per quanto concerne la rappresentanza di genere, la riformulazione dello Statuto prevede che le liste presentate alle elezioni regionali contengano obbligatoriamente una presenza di almeno il 40% di ognuno dei due generi.
122. I consiglieri regionali, in base alla “Legge regionale di sobrietà” approvata nel 2018, ricevono un emolumento pari a 6.000 euro mensili lordi, soggetti alle variazioni Istat, sui quali versano i contributi previdenziali che vanno ad alimentare il fondo pensionistico di cui sono titolari. La “Legge di sobrietà” ha inoltre abolito tutte le diarie degli amministratori regionali, dimezzato le indennità di funzione del Presidente della Regione, di quello del Consiglio e degli Assessori, cancellato il contributo mensile ai Gruppi consiliari e abolito le figure dei segretari particolari di Presidenti e Assessori.
123. Lo Statuto aggiornato separa la carica di Presidente della Regione da quella di Prefetto evitando la precedente sovrapposizione e salvaguardando l’autonomia decisionale regionale. Il Prefetto della Valle d’Aosta è nominato dal Consiglio regionale che lo sceglie fra coloro che hanno presentato domanda ed hanno i requisiti previsti dalla normativa statale.
124. Lo Statuto aggiornato conferma la parità dell’italiano e del francese come lingue ufficiali della Regione. Prevede espressamente l’importanza della tutela e della valorizzazione delle lingue e culture francoprovenzale e walser. Inoltre ha riformulato gli articoli 39 e 40 prevedendo che in Valle d’Aosta l’insegnamento di una “parte” delle discipline non linguistiche, con gli opportuni adattamenti, possa essere impartito in francese o in una lingua straniera.
125. La “Legge di riorganizzazione dell’amministrazione regionale”, attraverso l’applicazione dei principi della sburocratizzazione e della delegificazione, ha consentito una revisione complessiva dei servizi e degli uffici, l’eliminazione di sovrapposizioni, la riduzione delle spese e del personale con contestuale miglioramento dei servizi offerti. A tutti i posti del comparto unico del pubblico impiego si accede tramite concorso pubblico, salvo che per i posti apicali di coordinatore, la cui nomina è politica previa la predeterminazione dei requisiti richiesti, la presentazione dei curricula e l’ampia pubblicità.
126. La “Legge sulla trasparenza e semplificazione amministrativa”, approvata insieme alla riorganizzazione amministrativa della Regione, ha contribuito a ridurre i fenomeni di corruzione ed abuso di potere all’interno della PA. Tali tipi di reato nel 2030 sono diminuiti dell’85% rispetto a dieci anni prima e il 97% delle pratiche dell’amministrazione sono monitorabili ed integrabili via web dal cittadino.
127. La legge regionale “Requisiti e procedure per le nomine regionali nelle società partecipate” ha permesso un innalzamento della qualità dei rappresentanti della Regione nelle numerose società partecipate. Sono infatti stati introdotti requisiti riguardanti il titolo di studio e l’esperienza professionale ed è stata prevista una istruttoria trasparente e partecipata.
128. L’aggiornamento dello Statuto ha riformulato gli articoli riguardanti l’autonomia finanziaria della Regione Autonoma prevedendo, espressamente in Statuto, la quota di tributi erariali spettanti alla Regione e la quota destinata allo Stato.
129. La “Manovra finanziaria decennale”, approvata nel 2020 dal Consiglio regionale, ha determinato un incremento del 10% delle disponibilità finanziarie rispetto al totale del Bilancio regionale, incremento che è stato utilizzato per ridurre il peso fiscale sulla piccola e media impresa e per gli interventi nei settori del lavoro, dell’occupazione e dei servizi socio-sanitari. La “Manovra finanziaria decennale” ha agito sui seguenti settori:
-azione regionale di contrasto all’evasione fiscale;
-revisione complessiva della spesa regionale;
-imposta regionale sulla produzione di energia idroelettrica;
-imposta regionale di soggiorno turistico.
130. Il Bilancio regionale del 2030 prevede che il 20% dell’Entrata regionale derivi da entrate proprie della Regione e da tributi propri o da imposte e sovraimposte regionali, mentre l’80% è costituito da finanza derivata, compartecipazione ai tributi statali, nonché trasferimenti statali ed europei. Tredici anni prima, nel 2017, il rapporto era del 5% di entrate proprie e del 95% di quelle derivate.
131. E’ cresciuta la capacità della Regione di “fare rete” con altre regioni alpine e altre regioni europee caratterizzate dalla presenza di svantaggi naturali permanenti (quali quelle insulari), per partecipare alla fase ascendente del diritto dell’Unione europea e fare in modo che la legislazione europea sin dall’origine tenga conto della peculiarità e delle esigenze di tali territori.
Enti locali
132. La “Legge regionale Enti Locali” è intervenuta sulle competenze dei Comuni e sulla loro eccessiva frammentazione e dispersione. La legge ha accresciuto le competenze dei Comuni e delle loro associazioni in alcune materie precedentemente esercitate dalla Regione, ha rafforzato le loro autonomia finanziarie ed ha previsto sia la possibilità di fusione fra Comuni, sia il rafforzamento della gestione associata di servizi. Il trasferimento di funzioni regionali agli enti locali avviene a costo zero, tramite una parallela, seppur progressiva riduzione del personale regionale. Un’operazione che ha anche con l’obiettivo di ridurre la mobilità su Aosta e di riequilibrare il territorio.
133. Nel 2030 sono 14 i Comuni che hanno operato delle fusioni, mentre altri 6 hanno già avviato l’iter procedurale.
134. E’ stata accresciuta la facoltà impositiva dei Comuni e ne è stata incrementata l’autonomia contabile. Una riforma della legge regionale n. 48/1995 ha eliminato la penalizzazione che colpiva i Comuni con maggiore popolazione e maggiori costi di gestione del territorio.
135. E’ stato rafforzato il ruolo del Consiglio permanente degli Enti Locali come strumento di coordinamento fra tutte le realtà e le attività comunali e anche quale momento politico di rappresentanza dei Comuni rispetto alla Regione- Nel decennio 2020-30 una apposita task-force promossa dal CPEL ha efficacemente operato per la diffusione fra i Comuni valdostani del “Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni”. Uno strumento che prevede una presenza attiva e diffusa di cittadini nella gestione di beni comuni. Una alleanza fra cittadini e amministrazioni comunali per prendere in carico la cura dei beni comuni del territorio.
Partecipazione e volontariato
136. Nel decennio 2020-2030 l’iniziativa legislativa popolare, nelle sue varie forme disciplinate dalla legge regionale, ha avuto un ruolo importante nella formazione di circa il 10% della complessiva normativa regionale. Il Referendum consultivo regionale, su materie di grande rilevanza, è stato utilizzato varie volte anche perchè fin dal 2023 è stato possibile abbinare i referendum consultivi regionali alle votazioni per il rinnovo del Consiglio regionale.
137. La volontà politica di sviluppare e sostenere il volontariato ha portato la Valle d’Aosta a confermare il suo primato in Italia per numero di volontari rispetto agli abitanti.
138. La Regione, ad implementazione della riforma del terzo settore varata dal Parlamento nel 2017, ha investito, sul versante formativo e dei servizi, a favore della rete di associazioni e imprese sociali. L’intervento ha consentito il raggiungimento di una più forte coesione sociale delle nostre comunità e ha costituito un argine allo spopolamento delle zone più alte del nostro territorio.
139. La determinazione nel coinvolgere enti locali, associazioni, cooperative, consorzi, popolazione nella gestione del territorio e dei servizi ha permesso in molti casi alla Regione di ridurre il suo ruolo di gestore a favore di una funzione di coordinamento, di sostegno e di incitamento. Ciò ha reso possibile la riduzione dei costi e la realizzazione di iniziative ed opere altrimenti non immaginabili.
140. Il complesso delle azioni e delle riforme attuate ha rilanciato la partecipazione democratica, invertito il trend astensionistico, e ha sensibilmente accresciuto la partecipazione di giovani e di donne all’attività politica ed amministrativa.

PRINCIPALI PROVVEDIMENTI
PER ATTUARE L’AGENDA

-Concezione economica per la Valle d’Aosta (6)
-Legge sulla conservazione e gestione delle risorse forestali (22)
-Progetto UniRicerca (25)
-Accordo Trilaterale Cogne Acciai Speciali-Regione-Sindacati (26)
-Piano decennale di recupero e riqualificazione degli abitati (29)
-Visione turistica 2030 (30)

-Legge per il lavoro (45)
-Piano generale di manutenzione del territorio (47)
-Nuovi indirizzi di politica sanitaria (51)
-Rete di coordinamento contro la povertà (56)
-REddito di Inclusione Sociale (56)

-Nuove disposizioni nelle Norme di attuazione del Piano Territoriale e Paesistico (60)
-Fabbrica dei materiali (66)
-Nuovo Piano di tutela delle acque (70)
-Programma strategico di interventi per la ferrovia (78)
-Strategia energetica regionale (86)

-Piano “Valore scuola” (90)
-“Osservatorio permanente dell’innovazione e sperimentazione nella scuola valdostana” (94)
-Nuove linee di orientamento per l’Università (103)
-Progetto “Valorizzazione Mura romane”(112)

-Aggiornamento Statuto Speciale per la Valle d’Aosta (120)
-Legge regionale di sobrietà (122)
-Legge di riorganizzazione dell’amministrazione regionale (125)
-Legge sulla semplificazione e trasparenza amministrativa (126)
-Legge su “Requisiti e procedure per le nomine regionali” (127)
-Manovra finanziaria decennale (129)
-Legge regionale per gli Enti locali (132)
-Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni (135)

Nota di ringraziamento
Il testo dell’ “Agenda 2030 per la Valle d’Aosta” è il frutto di alcuni mesi di lavoro a cui hanno partecipato, in vario modo, una cinquantina di persone e di una fase di audit pubblico che ha visto, a vario titolo, l’intervento di 250 cittadini. Amici, professionisti, insegnanti della scuola e dell’Università, dirigenti regionali ed esperti in vari settori.
Li ringraziamo sentitamente.

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